OPENING UFFICIALE PER IL MERCANTEINFIERA A PARMA

Tutti ai banchi di partenza per l’apertura ufficiale del Mercanteinfiera a Parma, primo appuntamento del 2024,che si svolge all’interno dei padiglioni fieristici della città dal 2 al 10 Marzo ed è considerata una manifestazione di tradizione storica conosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale. Da grande estimatrice e fedele visitatrice, andrò certamente più volte, perché gli stand raccolgono davvero situazioni molto eterogenee e particolari, che meritano uno sguardo attento. Trovo sempre delle interessanti novità anche accanto a proposte consolidate, in una commissione di scelta sempre di notevole valenza e di elevata qualità. Ecco, perché consiglio a tutti di entrare in questa dimensione recettiva e di gustarsi a fondo ogni angolo di allestimento espositivo. Ciò che mi piace come accostamento speciale è quel legame indissolubile e imprescindibile tra passato e presente, tradizione e innovazione, conservazione e sperimentazione, che diventa un motore trainante fondamentale nella diffusione e nella promozione dell’arte e della cultura, della libertà espressiva, della comunicazione sociale. Infatti, a mio avviso, il Mercanteinfiera rappresenta un simbolico emblema di evento socialmente funzionale e socialmente utile di enorme portata, perché non è soltanto un contesto commerciale fine a se stesso, ma è una vera e propria “oasi” di incontro, di scambio e di confronto, un ambito sui generis dove l’aggregazione si rende portavoce di messaggi primari. Ad esempio, quello connesso al vintage, inteso come arte da indossare di recupero e inteso anche come forma di moda creativa attraverso rivisitazioni di restyling, che trasformano e modificano all’insegna dell’upcycling, fungendo da propulsore a livello comunitario per incentivare il discorso a largo raggio sull’ecologia e sulla ecosostenibilità, che adesso più che mai è attualissimo e va perorato ad oltranza al moto simbolo di Save the Planet. Ecco dunque, che all’interno di questa pregevole manifestazione vengono inglobati spazi dedicati proprio al concetto di arte da indossare,  di vintage, di moda creativa improntata all’arte del riciclo e del recupero, perché va assolutamente rivalutata l’antica lezione tramandata del “Niente si butta, tutto si recupera”.

 

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